V Domenica di Quaresima (9/3/2008) Gesù piange per il suo amico Lazzaro. Le lacrime sono la ribellione di Gesù, la stupenda «arroganza» dell'amico che si rifiuta di accettare la morte dell'amico. Amore arrogante fino al grido: Vieni fuori! Ciascuno di noi è Lazzaro, amato e malato. Il pianto di Dio è la nostra salvezza; lì Dio dice se stesso: se amico è un nome di Dio, il mio nome è amato per sempre. Chi dice Dio, dice risurrezione. Perché la morte mette in gioco la credibilità stessa di Dio: deruba Dio dei suoi figli, lo spoglia dei suoi tesori, riduce Dio in miseria, senza amori. Se questo è per sempre, allora Dio non è più Dio. È solo un Dio di morti. Ma un filo rosso attraversa tutta la Bibbia: Dio è il Dio dei vivi e non dei morti.
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Tweet | Fonte : portale inserito il 07 marzo 2008 (537) | - Azione Cattolica |
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