Ci può essere pienezza ecclesiale fuori dall'Eucaristia? Nota sui divorziati risposati
di Fulvio De Giorgi (Il Margine – mensile dell’associazione
culturale Oscar A. Romero – anno 32 (2012) n. 6). Si ringrazia il Direttore
Emanuele Curzel per l'autorizzazione alla pubblicazione nel nostro sito.Nell’omelia
pronunciata nel Parco di Bresso, domenica 3 giugno 2012, Solennità della
Santissima Trinità, a conclusione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie (al
quale ho partecipato come relatore), Benedetto XVI ha presentato sinteticamente
una visione cristiana della famiglia, fondata sul matrimonio, nella quale, come
marito e come padre, riconosco l’espressione della mia stessa autoconsapevolezza
coniugale di fede: «Chiamata ad
essere immagine del Dio Unico in Tre Persone non è solo la Chiesa, ma anche la
famiglia, fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna. In principio, infatti,
“Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina
li creò. Dio li benedisse e disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi” (Gen 1,27-28). Dio ha creato l’essere
umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari
caratteristiche, perché i due fossero dono l’uno per l’altro, si valorizzassero
reciprocamente e realizzassero una comunità di amore e di vita. L’amore è ciò
che fa della persona umana l’autentica immagine della Trinità, immagine di Dio.
Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche co-sa o qualche
attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi
stessi, perché desiderate e realizzate il bene l’uno dell’altro, sperimentando
la gioia del ricevere e del dare. È fecondo poi nella procreazione, generosa e
responsa-bile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell’educazione
attenta e sapiente. È fecondo infine per la società, perché il vissuto
familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali, come il
rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la re-sponsabilità, la
solidarietà, la cooperazione. […] Il progetto di Dio sulla coppia u-mana trova
la sua pienezza in Gesù Cristo, che ha elevato il matrimonio a Sacra-mento.
Cari sposi, con uno speciale dono dello Spirito Santo, Cristo vi fa partecipa-re
al suo amore sponsale, rendendovi segno del suo amore per la Chiesa: un amore
fedele e totale. Se sapete accogliere questo dono, rinnovando ogni giorno, con
fede, il vostro «sì», con la forza che viene dalla grazia del Sacramento, anche
la vostra famiglia vivrà dell’amore di Dio, sul modello della Santa Famiglia di
Nazaret. […]. La
vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella
dell’amore è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramente
trasformare il cosmo, il mondo».
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